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Ogni professionista parla oggi della sua fragilità, di quella che incontra e osserva nelle persone che prende in carico. Psicologi, medici di famiglia, geriatri, infermieri, assistenti sociali, infatti, in virtù della loro professione, percepiscono un diverso aspetto della fragilità. Questo libro racconta un progetto sperimentale realizzato a Bologna. Si propone di formulare una definizione di fragilità che tenga conto di queste molteplici sfaccettature, di essere uno strumento concreto per affrontare la tematica in modo scientifico, e di offrire riflessioni e suggerimenti per un cambiamento del welfare. Purtroppo infatti il welfare che conosciamo oggi non risponde più in modo adeguato alle richieste e aspettative di cittadini, operatori e amministratori che si interfacciano con questa condizione così diffusa. Serve invece innovazione nel pensiero e nelle azioni messe in campo, e la sperimentazione di nuove progettualità.